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Nella giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne che oggi si celebra, appaiono sempre più allarmanti i dati che riguardano i femminicidi in aumento, fenomeno esacerbato dalle restrizioni dovute alla pandemia.

La data del 25 novembre è stata scelta dall’assemblea dell'Onu nel 1999, in ricordo del sacrificio delle sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, uccise nel 1960 dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo in Repubblica Dominicana. Da allora l’Assemblea delle Nazioni Unite ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema del maltrattamento e dell’abuso che riguarda il genere femminile.

Dal report "Omicidi volontari" curato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale, pubblicato online dal Viminale, emerge un quadro preoccupante: dal 1gennaio al 21 novembre di quest'anno in Italia sono stati commessi 263 omicidi, con 109 vittime donne di cui 93 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste più della metà ha trovato la morte per mano del partner o ex partner.

Ma prima di arrivare al compimento del femminicidio, il fenomeno della violenza include una molteplicità di condotte lesive della salute e della dignità delle donne che la subiscono, in particolar modo all’interno delle mura domestiche: maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, economica, che nel complesso minacciano la libertà, la dignità e l’integrità della persona.

Uno dei simboli più usati per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema sono le scarpe rosse, lasciate in bella vista nelle piazze. Un emblema ideato nel 2009 dall’artista messicana Elina Chauvet con l’opera Zapatos Rojas.

Il Comitato unico di garanzia del Consiglio nazionale delle ricerche fin dal 2011, anno della sua costituzione, è impegnato in progetti, iniziative divulgative e collaborazioni istituzionali, sul tema della parità e pari opportunità per tutti, sull'uguaglianza sostanziale nel lavoro tra donne e uomini e nel garantire pari dignità sul posto di lavoro a tutte le categorie sottorappresentate, individuando ogni forma di discriminazione diretta ed indiretta che ne ostacoli la piena realizzazione. Tra le iniziative istituzionali il CUG partecipa attivamente alla rete dei Comitati Unici di Garanzia che ha tra le altre cose l’intento di valorizzare il ruolo dei Comitati nel prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro. La Rete, a tal fine, ha sottoscritto un’importante e significativo accordo di collaborazione per azioni congiunte da intraprendere con la Ministra delle Pari Opportunità On. Elena Bonetti contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.

Il CUG CNR in questa giornata intende porre all’attenzione questa ricorrenza internazionale attraverso il nuovo format “Cug-Cnr: una riflessione a più voci”, che propone, mediante dei video, alcune riflessioni di colleghi e colleghe esperti/e sul tema.

Antonella Veltri, Isafom-Cnr e Presidente di D.i.Re, illustra i risultati della indagine “Il mancato riconoscimento della violenza domestica nei tribunali civili e per minorenni”, ove si evidenzia la non applicazione della Convenzione di Istanbul e la vittimizzazione secondaria delle donne che hanno subito violenza nei tribunali civili e per i minorenni. Pietro Demurtas, Irpps-Cnr Progetto ViVa, nel contributo “Fronteggiare la doppia pandemia. I centri antiviolenza durante il lockdown” discute alcune strategie messe in atto per supportare le vittime di violenza all’inizio della crisi pandemica. Caterina Peroni, Irpps-Cnr Progetto ViVa, nel video "Lavorare su chi agisce violenza in Italia" fa luce sugli interventi dedicati a modificare le condotte dei maltrattanti.

Video Antonella Veltri www.cnrweb.tv/indagine-d-i-re-i-tribunali-civili-e-la-violenza-domestica/
Video Pietro Demurtas www.cnrweb.tv/fronteggiare-la-doppia-pandemia-i-centri-antiviolenza-durante-il-lockdown/

Video Caterina Peroni https://www.cnrweb.tv/lavorare-su-chi-agisce-violenza-in-italia/

Sandra Fiore

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25 novembre