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L’8 marzo non deve essere solo una ricorrenza annuale ma un momento di riflessione generale sulla figura delle donne e sulla loro centralità nella famiglia, nel lavoro, nella società ed è per questo che vogliamo augurare a tutte le donne della Pubblica amministrazione che possa realizzarsi una effettiva conciliazione tra la vita familiare e la vita lavorativa, che possano vivere la maternità con fiducia, che possano prendere le decisioni sul loro corpo, che non debbano sentirsi aggressive per essere accettate, che  possano sentirsi libere di essere sensibili, che possano riconoscere in un’altra donna un’amica su cui contare.

Le donne, infatti, sanno apprezzare le altre donne e non temono il confronto.

L’emancipazione della donna – e le donne lo sanno bene - passa anche attraverso il cameratismo, il senso di solidarietà e la capacità di associarsi che generalmente sono riconosciuti all’universo maschile.  E, non da ultimo, attraverso la capacità di riconoscere le doti e i meriti altrui, senza sentirsene sminuite. Per crescere, come individui e come società, bisogna essere aperti e solidali, riconoscendo, e non ostacolando, le eccellenze.

La solidarietà femminile è però diversa, più sottile, di quella maschile, perché legata alla sopravvivenza in un mondo in cui le donne fanno fatica ad emergere e sono lontane dal potere decisionale.

Ed è proprio per questo che devono ancor più aiutarsi e sostenersi.

Auguri amiche per il vostro coraggio, la vostra forza, la vostra determinazione e auguri a voi uomini che sapete apprezzarle, amarle e non farle mai sentire sole.

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