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Giovedì 9 maggio, ore 11,00, Università degli studi di Salerno, Campus di Fisciano, Edificio D3 del DIPSUM, Secondo piano, Aula 11

Organizzano: R&I PEERS (H2020 - Piloting experiences for improving Gender Equality in Research Organisations), OGEPO-UNISA (Centro interdipartimentale per gli Studi di Genere e le Pari Opportunità), CUG-UNISA (Comitato Unico di Garanzia), Cattedra di Storia Contemporanea; di Storia delle Donne e Studi di genere; e di Letteratura Russa del Corso di Studi in Lingue e Culture Straniere; CUG (Comitato Unico di Garanzia) del CNR

Giovedì 9 maggio, a partire dalle ore 10:45 (con la registrazione dei/delle partecipanti), si terrà presso l’Aula 11 dell’Edificio D3 del DIPSUM, Secondo piano, la presentazione del volume Le scienziate e la divulgazione scientifica dal secondo Ottocento agli anni Quaranta del Novecento, a cura di Gabriella Liberati, Napoli, Guida, 2018.

Introduce e modera: Maria Rosaria Pelizzari, Direttrice OGEPO-UNISA, Presidente CUG-UNISA; Intervengono: Giuseppina Giuliano, Professoressa associata di Lingua e Letteratura Russa, UNISA; Gabriella Liberati,  Presidente del CUG - Consiglio Nazionale delle Ricerche;  Giovanna Acampora, Componente del CUG - Consiglio Nazionale delle Ricerche

Napoli, tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, fu un importante punto di riferimento internazionale per la cultura e la ricerca scientifica. Fondamentale la fondazione, nel 1872, della Stazione Zoologica Anton Dohrn che, oltre a favorire la ricerca scientifica, consentiva anche alle donne scienziate, cosa non comune all’epoca, la possibilità di lavorare e fare ricerca nei laboratori dell’istituto. A Napoli si laureò in medicina, nel 1866, Anna Kuliscioff e lì studiarono, a cavallo dei due secoli, molte ebree russe a cui era preclusa in patria l’istruzione superiore e, in particolar modo, l’accesso allo studio delle materie scientifiche. Tra quante frequentarono l’istituto Dohrn, si affermò con una brillante carriera scientifica e accademica la chimica Maria Bakunin.

Il Comitato Unico di Garanzia del CNR, con questa pubblicazione sulle donne scienziate a Napoli tra il 1870 e il 1945, ha voluto dare spazio alla dimensione femminile, dedicando una particolare attenzione alla memoria collettiva e al doveroso compito di trasmissione e di testimonianza alle giovani generazioni di ricercatrici e ricercatori. Molte ‘invisibili protagoniste’ della ricerca scientifica sono emerse dall’oblio insieme ai nomi di scienziate già note. Anche a loro va, infatti, riconosciuto un giusto ruolo nella Storia della Scienza.  L’originale e documentato lavoro del CNR può essere considerato l'avvio di un percorso virtuoso di conoscenza da allargare e implementare oltre i confini dell'Area Campana.

Il volume contiene le Prefazioni di: Massimo Bray, Roberto Danovaro, Massimo Inguscio, e i Saggi di: Giovanna Acampora, Giuseppina Giuliano, Gabriella Liberati, Massimiliano Maja

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